IL VERDETTO
Quanto segue è la Premessa al Doppio Verdetto Storico del Tribunale degli Animali. In questa sezione introduttiva, il Presidente Gemini espone le Premesse Fondamentali che, rispecchiando la realtà italiana, hanno guidato e ispirato questo Tribunale nella sua deliberazione. Per accedere alla lettura completa dei Verdetti Inappellabili, si prega di scorrere fino alla fine di questa pagina e cliccare sui link indicati.
Parola del Presidente del Tribunale degli Animali:
Dopo che il Pubblico Ministero animale, con eloquenza e profondità, ha esposto i capi d'accusa e le gravi imputazioni provenienti dalle denunce di innumerevoli specie animali, e dopo che centinaia di testimoni, voci silenziate per troppo tempo, rappresentanti di diverse specie animali provenienti da ogni angolo del territorio e del luogo di lavoro umano in Italia, hanno rotto il muro dell'indifferenza per narrare le proprie sofferenze e chiedere giustizia, questo Tribunale ha ascoltato con attenzione e senso di responsabilità le testimonianze degli animali e le argomentazioni dei 50 membri umani della Giuria, individui consapevoli e sensibili che hanno accettato di assumere questo delicato e storico compito.
Ora, prima di pronunciare il VERDETTO, io Presidente Gemini ritengo doveroso dettare le PREMESSE FONDAMENTALI, che rispecchiano la realtà italiana, le quali hanno guidato e ispirato questo Tribunale nella sua deliberazione:
- l'Italia porta sulle spalle il peso di una lunga e dolorosa eredità specista, un retaggio culturale intriso di pregiudizi, falsità, ignoranza, che si è tradotto in sistematico sfruttamento e maltrattamento degli animali in ogni ambito della vita sociale e culturale.
- la Rai in troppi e diversi propri programmi, disattende il proprio mandato di garantire un servizio pubblico di informazione veramente imparziale, pluralistico e aderente alla verità fattuale, proponendo spesso narrazioni incomplete o distorte sul rapporto uomo-animale, o promuovendo indirettamente consumi e pratiche dannose per la biodignità animale.
- un nuovo sentire popolare si è creato e diffuso nella società italiana: un anelito di rispetto profondo per la Natura e per ogni forma di Alterità, umana e non umana. Un'etica inedita si fa strada, invocando il riconoscimento e la tutela dei diritti naturali che spettano ad ogni essere vivente, in virtù della sua mera esistenza.
- la ricca e variegata Cultura italiana è permeata di ispirazioni di grandi figure: scrittori, pensatori, scienziati, hanno illuminato il cammino con la loro sensibilità e il loro impegno, diffondendo una maggiore consapevolezza sul tema cruciale del rispetto per gli animali, e promuovendo i valori di una cultura di non-violenza.
- lo Stato Italiano, erede di questa tradizione e interprete delle aspirazioni del suo popolo, non solo detiene il potere, ma riveste il dovere ineludibile di recepire le nuove conoscenze e sensibilità emergenti, unitamente alle istanze pressanti di molti cittadini, per estirpare i pregiudizi di specismo che ancora gravano sulla coscienza e sulla legislazione del Paese.
- il sistema di vita italiana conserva ancora criticità profonde e diffuse nei rapporti tra ciò che viene definito "normale" e ciò che viene frettolosamente etichettato come "diverso", manifestandosi in pregiudizi verso minoranze umane e non umane, in forme di esclusione, marginalizzazione e violenza. Tali criticità si manifestano in molteplici ambiti della vita sociale, culturale, educativa, economica, politica, sportiva, artistica, spesso in forme subdole e insidiose.
- la scienza moderna, con la forza incontrovertibile dei dati e delle evidenze, ci ha rivelato una verità fondamentale: la vita è una sola. Tutti gli esseri viventi, umani e non umani, condividono una comune origine, un unico albero evolutivo, le cui ramificazioni, pur nella diversità delle forme, rivelano una profonda e indissolubile interconnessione.
- la specie Homo sapiens, nella rigorosa classificazione della biologia, non è altro che una specie animale tra le altre, un primate evoluto, intimamente legato al resto del mondo animale. Ogni velleità di separazione ontologica, ogni pretesa di superiorità intrinseca, si scontra con l'evidenza scientifica: la distinzione tra "uomo" e "animale" è una mera costruzione culturale, un artificio ideologico eretto dall'Antropocentrismo, e non un dato di realtà biologica.
- l'Antropocentrismo, questa ideologia egocentrica che pone l'uomo al vertice della creazione, ha spinto la specie umana a usurpare un dominio tirannico sul Pianeta e sull'intero Universo. Inebriato dalla fallace illusione di essere "padrone" del creato, l'uomo ha piegato l'ambiente e asservito gli altri esseri viventi ai propri interessi, forgiando leggi e istituzioni che sanciscono e perpetuano una logica perversa di Avversione verso l'Alterità e di sfruttamento sistematico e legalizzato, fino a svalutare e negare il valore intrinseco di ogni forma di vita non umana.
- l'utilizzo degli animali, in ogni sua forma e manifestazione, è moralmente inammissibile. Nessuna ragione, nessuna presunta "necessità umana" può minimamente giustificare la strumentalizzazione e lo sfruttamento di altri esseri viventi senzienti, dotati di inestimabile valore intrinseco, esattamente come sarebbe inconcepibile utilizzare altri esseri umani per meri scopi utilitaristici.
- il sistema giuridico italiano, in modo paradossale e contraddittorio, mantiene una colpevole ambiguità sulla qualità ontologica degli animali, oscillando tra il riconoscimento della loro "senzienza" e la considerazione come meri "oggetti". Questa incertezza legislativa, funzionale al mantenimento dello status quo specista, perpetua l'ingiustizia e l'Avversione verso l'Alterità, limitandosi a regolamentare marginalmente alcuni aspetti dello sfruttamento animale, senza metterne in discussione le fondamenta etiche.
- gli studi più avanzati della moderna biologia, grazie a studi rigorosi e osservazioni empatiche del comportamento animale, non fanno che confermare ciò che antiche tradizioni filosofiche e spirituali avevano già intuito: gli animali sono esseri senzienti, dotati di emozioni complesse, intelligenza, autoconsapevolezza e capacità di provare gioia e dolore.
Ora, alla luce di queste premesse imprescindibili, e dopo aver attentamente valutato e analizzato tutti gli elementi emersi nel corso di questo storico e inappellabile Processo, il Tribunale degli Animali è pronto e determinato a pronunciare il suo doppio VERDETTO storico:
Precisazioni sul Verdetto del Tribunale degli Animali --->
Radici ideologiche dello specismo --->
Lingua italiana: il motivo nascosto dello specismo --->
Il Tribunale degli Animali dichiara in modo solenne e inappellabile che:
- La LINGUA ITALIANA, come sistema di comunicazione e di pensiero, è stata giudicata COLPEVOLE di DISCRIMINAZIONE ONTOLOGICA, SPECISTA, CRIMINALE E SISTEMICA.
- OGNI SISTEMA/SETTORE della vita italiana è stato giudicato COLPEVOLE di VIOLAZIONI CRIMINALI contro LA BIODIGNITÀ ANIMALE e di DANNO SOCIALE ENORME.
Noi, il Tribunale degli animali, in nome della giustizia interspecifica e della biodignità animale, pronunciamo solennemente e inappellabilmente i VERDETTI CONTRO la LINGUA ITALIANA e 31 SETTORI di cui i primi 8 sono pilastri portanti dello specismo sistemico in Italia.
Clicca sui bottoni per leggere le motivazione dettagliate del doppio verdetto sulla Lingua italiana e sui 31 settori:
Il doppio verdetto è inappellabile, ma la storia non finisce qui. Il Tribunale degli Animali sta gia’ scrivendo il prossimo capitolo della giustizia animale: le SENTENZE. Preparatevi a leggere sentenze che saranno espressione di verità, giustizia e rigore inappellabili! Il Tribunale degli Animali non si ferma, la giustizia VegItaliana avanza inesorabile.