SOCIAL

VERDETTO: COLPEVOLE E NON COLPEVOLE

In quanto fondazione e veicolo culturale di un sistema di interazioni umane e di comunicazione "DOPPIOVOLTO" e specista, il SOCIAL è:

  • NON COLPEVOLE in quanto mero strumento di comunicazione e di interazione sociale, utilizzato in modo improprio e dannoso per diffondere lo specismo, ma in sé neutrale e incapace di colpevolezza etica, potenzialmente utile e positivo per promuovere la cultura vegana e per abbattere lo specismo, se utilizzato in modo consapevole e responsabile.
  • NON COLPEVOLE in quanto riflesso della società specista e della mentalità specista dominante, limitandosi a riprodurre e riflettere gli schemi mentali, i valori, e i comportamenti specisti presenti nella società, senza avere una propria volontà colpevole o una propria responsabilità etica, e subendo passivamente il contagio sociale specista anziché provocarlo attivamente.
  • MA COLPEVOLE in quanto amplificatore e acceleratore del contagio sociale specista, diffondendo rapidamente e globalmente messaggi specisti, immagini speciste, video specisti, e contenuti specisti di ogni tipo, facilitando la riproduzione e la perpetuazione degli stereotipi e dei dogmi specisti, e contribuendo in modo massiccio e pervasivo alla normalizzazione e alla legittimazione dello specismo nella società.
  • MA COLPEVOLE in quanto veicolo di fake news e di disinformazione sullo specismo e sullo sfruttamento animale, diffondendo notizie false, immagini manipolate, video ingannevoli, e teorie complottistiche che nascondono la verità sullo specismo, che negano la sofferenza degli animali, e che diffamano il movimento vegano, ingannando e disorientando l'opinione pubblica e ostacolando la diffusione della consapevolezza etica.
  • MA COLPEVOLE in quanto spazio di odio sociale e di violenza verbale contro gli animali e contro i vegani, permettendo la diffusione di messaggi di odio, di insulti, di minacce, e di incitamento alla violenza contro gli animali e contro chi difende i loro diritti, tollerando comportamenti cyberbullistici e discriminatori, e legittimando indirettamente la violenza reale contro gli animali e contro i vegani.
  • MA COLPEVOLE in quanto mancante di contro-narrazioni vegane e di voci vegane dominanti e influenti, non dando sufficiente spazio e visibilità alle esperienze vegane, alle storie vegane, alle testimonianze vegane, e ai contenuti vegani che possono contrastare il contagio sociale specista, promuovere la cultura vegana, e ispirare il cambiamento etico, e perpetuando uno squilibrio informativo e culturale che favorisce lo specismo e che ostacola la ri-evoluzione vegana.

 

MOTIVAZIONI:

  • I social media privati, in quanto piattaforme neutre, NON possono essere considerati colpevoli di crimini contro gli animali in sé stessi. Tuttavia, i social media POSSONO DIVENTARE VEICOLI di specismo se utilizzati per diffondere contenuti che incitano all'odio, alla violenza, alla banalizzazione della sofferenza animale o alla disinformazione sulle tematiche animaliste.
  • Questa diffusione di specismo sui social media CONTRIBUISCE a NORMALIZZARE CULTURALMENTE lo sfruttamento animale, rendendolo accettabile, naturale e non problematico agli occhi di ampie fasce di popolazione, soprattutto tra i più giovani e influenzabili.
  • La banalizzazione e la ridicolizzazione della sofferenza animale sui social media possono portare a una sorta di deresponsabilizzazione e anestesia morale nei confronti degli animali, rendendo più difficile sviluppare empatia e compassione e più facile accettare o perpetuare comportamenti specisti.
  • La diffusione virale di meme, video e messaggi specisti contribuisce a rafforzare pregiudizi e stereotipi radicati nei confronti degli animali, ostacolando un cambiamento di mentalità e una visione più rispettosa e consapevole.