RESPONSABILITÀ DEGLI ATTORI NELLA CUCINA ITALIANA SPECISTA

L'analisi del modus pensandi et operandi nella cucina italiana, con prodotti di origine animale, rivela un sistema stratificato di responsabilità speciste, con diversi livelli di coinvolgimento e differenti gradazioni etiche:

 

  1. CHEF, CUOCHI PROFESSIONISTI e FOOD BLOGGER: RESPONSABILITÀ CON AGGRAVANTE

Questa categoria rappresenta un nucleo centrale nella perpetuazione dello specismo nella cucina italiana. Chef, cuochi professionisti e food blogger non sono semplici esecutori di ricette, ma veri e propri diffusori e validatori culturali di un modello alimentare specista. La loro responsabilità è aggravata da diversi fattori:

  • Ruolo di Influenza e Modello: Chef, cuochi professionisti e food blogger godono di una visibilità mediatica e di un’influenza sociale significativa. Le loro ricette, i loro consigli, le loro creazioni e le loro narrazioni culinarie modellano il gusto, le abitudini e le percezioni del pubblico, legittimando e normalizzando il consumo di prodotti animali come qualcosa di desiderabile, prestigioso e imprescindibile dalla “vera” cucina italiana.
  • Competenza Tecnica al Servizio dello Specismo: Questi professionisti mettono la loro elevata competenza tecnica e creativa al servizio della esaltazione gastronomica dei prodotti animali. La loro abilità nel trasformare i corpi animali in piatti “prelibati” rende ancora più subdolo e pervasivo il messaggio specista, mascherando la realtà della sofferenza dietro l’apparenza dell’arte culinaria e del “piacere del gusto”.
  • Celebrazione della Morte e Oggettivazione Estrema: Chef, cuochi professionisti e food blogger partecipano attivamente alla celebrazione della morte animale e alla oggettivazione estrema dei loro corpi. La ricerca della perfezione estetica e del “gusto” porta a manipolare i corpi animali come meri oggetti, a rimuovere ogni traccia di soggettività e di dignità, e a celebrare la trasformazione di un essere vivente in “piatto prelibato” come un momento di festa e di orgoglio culinario. Questo processo di tanatogastronomia raggiunge in questa categoria la sua espressione più compiuta e influente.
  • Resistenza Ideologica e Corporativa al Veganismo Spesso, questa categoria professionale ostacola attivamente la diffusione del Veganismo. Si ergono a difensori della “tradizione”, decretando che la “vera” cucina italiana è inscindibile dai prodotti animali, e denigrando le alternative vegetali come “rinunce”, “imitazioni” o “moda passeggere”. Questa chiusura ideologica e corporativa contribuisce a mantenere vivo e vegeto il sistema specista nella ristorazione e nel mondo culinario.

 

  1. CUOCHI CASALINGHI o AMATORIALI: CO-RESPONSABILITÀ CON ATTENUANTE e AGGRAVANTE?

La situazione dei cuochi casalinghi o amatoriali è più sfumata e complessa. La loro responsabilità è co-responsabilità in quanto, attraverso le loro scelte alimentari quotidiane, contribuiscono a sostenere la domanda di prodotti animali e quindi a perpetuare il sistema specista. Tuttavia, entrano in gioco diverse attenuanti e anche possibili aggravanti, a seconda dei casi:

ATTENUANTI:

  • Influenza della Tradizione Familiare e Culturale: Molti cuochi casalinghi riproducono semplicemente le ricette e le abitudini alimentari che hanno appreso in famiglia e nella loro cultura di appartenenza. Cucinare “tradizionalmente” è spesso visto come un atto di legame con le proprie radici, con la propria identità, e con la propria storia familiare. Questa componente emotiva e identitaria può attenuare (ma non annullare) la responsabilità etica, soprattutto se manca una consapevolezza alternativa.
  • Percezione di “Normalità” e “Necessità”: In una società ancora largamente specista, cucinare e consumare prodotti animali è percepito come “normale” e addirittura “necessario” per la salute e il benessere. Questa percezione distorta e specista può influenzare le scelte dei cuochi casalinghi, che potrebbero non mettere in discussione la legittimità etica di queste abitudini alimentari.
  • Difficoltà di Accesso a Informazioni e Alternative: Nonostante la crescente diffusione del Veganismo, molti cuochi casalinghi potrebbero avere ancora difficoltà ad accedere a informazioni complete e affidabili sulle alternative vegetali, sui benefici di una dieta plant-based, e sui danni dello specismo alimentare. La mancanza di informazione e di supporto può essere un’attenuante.
  • Vincoli Economici e Pratici: In alcune situazioni, vincoli economici (percezione che i prodotti vegetali siano più costosi) e pratici (difficoltà a reperire ingredienti vegetali specifici, mancanza di tempo e competenze per cucinare vegetale, ecc.) possono limitare le scelte dei cuochi casalinghi e renderli meno liberi di adottare un’alimentazione Vegana.

AGGRAVANTI (possibili, a seconda dei casi):

  • Perpetuazione Attiva di Ricette Speciste: Nonostante le attenuanti, alcuni cuochi casalinghi possono perpetuare ATTIVAMENTE ricette speciste e tradizioni culinarie cruente non solo per abitudine o necessità, ma anche per scelta ideologica e per adesione allo specismo. Questa scelta attiva di mantenere vive pratiche speciste può essere considerata un’aggravante.
  • Resistenza al Cambiamento e al Veganismo: Anche tra i cuochi casalinghi può esserci resistenza al cambiamento e ostilità nei confronti del Veganismo. Chi si chiude completamente alle alternative vegetali, deride le scelte vegane, e continua a difendere a spada tratta la “tradizione culinaria” specista può vedere aggravata la propria responsabilità etica per questa chiusura ideologica.
  • Banalizzazione della Sofferenza e Specismo Interiorizzato: Anche a livello casalingo, si può manifestare una banalizzazione della sofferenza animale e un forte specismo interiorizzato. Chi cucina e consuma prodotti animali senza mai interrogarsi sulla loro origine, sulle condizioni di vita degli animali, e sull’impatto etico e ambientale delle proprie scelte alimentari mostra un livello di consapevolezza etica limitato che può essere considerato un’aggravante (non intenzionale, ma comunque presente).

CONCLUSIONE

In conclusione, l’analisi del modus pensandi e operandi nella cucina italiana tradizionale ci rivela un sistema complesso e stratificato di responsabilità speciste, con diversi livelli di coinvolgimento e diverse sfumature etiche. Mentre chef, cuochi professionisti e food blogger portano una responsabilità aggravata per il loro ruolo di influenza e di validazione culturale dello specismo gastronomico, i cuochi casalinghi o amatoriali si trovano in una posizione più ambigua, tra co-responsabilità sistemica e attenuanti legate a tradizione, percezione di normalità, e vincoli economici e pratici.

 

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che nessuna attenuante può giustificare pienamente la violazione della biodignità animale.